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Montagne “RUSSE”. L’andamento di Fondapi in questo particolare momento!

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Il contesto macroeconomico

Dopo un periodo turbolento e inaspettato, come quello condizionato dall’emergenza sanitaria degli anni appena trascorsi, da ormai qualche settimana ciascuno di noi ha lo sguardo puntato sul conflitto russo-ucraino. La guerra, infatti, evoca scenari di incertezza ai quali non eravamo più abituati. E’ giusto, quindi analizzare l’andamento di Fondapi in questo particolare momento!

La perdita di vite è un prezzo troppo alto, al quale non avremmo voluto assistere!

Il forte impatto sui prezzi del mercato dell’energia, il repentino rialzo dei tassi e la politica di riduzione della liquidità da parte della BCE, fanno da cornice a scenari estremamente volatili che si ripercuotono sull’andamento dei comparti di investimento di Fondapi.

Ora, come in passato, è cruciale non lasciarsi guidare dall’emotività!

L’economia e la finanza richiedono calma e razionalità. Farsi prendere dall’emotività, in queste materie, conduce solo a disastri. È bene, quindi, agire con lungimiranza ed intelligenza; andando in primo luogo ad analizzare la propria tipologia di investimento: il Fondo pensione!   

In ogni periodo di incertezza il Fondo intensifica l’interlocuzione con i gestori finanziari per conoscere i possibili effetti sui portafogli di gestione. Consapevoli che nel mondo globalizzato nel quale viviamo non sia possibile evitare alcuni effetti depressivi, ma che sia certamente opportuno ragionare in una visione di medio – lungo periodo, che è la caratteristica saliente di un Fondo Pensione.

L’andamento di Fondapi

Se si osserva il grafico sottostante si vede che la gestione di tutti i comparti (con effetti diversi) ha subito nel tempo parziali riduzioni di valore che sono poi state recuperate in poco tempo.

Dal 2008 in poi gli effetti negativi di momenti difficili quali la crisi dei subprime, la crisi del debito in Europa e la pandemia, per citarne alcuni, sono stati mitigati dai successivi recuperi. (si veda anche la tabella con i rendimenti netti su base annuale dei singoli comparti presentata nella precedente newsletter)

Alla data dell’avvio del conflitto, dall’esame dei portafogli di gestione complessivi la presenza di titoli obbligazionari o azionari russi o ucraini era in dimensioni assolutamente trascurabili. Ben inferiore all’1%.  Gli stress test che regolarmente vengono effettuati per verificare la resilienza del portafoglio a scenari negativi o fortemente negativi mostrano una buona tenuta dei portafogli di gestione rispetto al mercato di riferimento.
L’attenzione nostra e dei gestori è, in ogni caso, ai massimi livelli.   

Meccanismi di tutela del proprio capitale

Rimaniamo convinti che il lavoratore deve sempre avere a mente alcuni concetti. Meccanismi impliciti di tutela dell’investimento pensionistico e, a tal proposito, vogliamo riportarvi alcune considerazioni:

  1. La composizione dei comparti di investimento di Fondapi è fortemente diversificata. Spazia su diversi mercati mondiali. E arriva in media al 50% di azioni solo nel caso del comparto Crescita (al 25% nel caso del Prudente, all’8% nel comparto Garanzia). Questo fa sì che i rendimenti complessivi subiscano delle riduzioni moderate rispetto alle riduzioni degli indici totali.
  2. L’obiettivo previdenziale: Il Fondo pensione, come noto, è uno strumento di risparmio di lungo periodo, che termina con il pensionamento del lavoratore e che, quindi, è ora in piena fase di costruzione.
  3. Ogni perdita registrata RIMANE VIRTUALE fino a che non disinvestiamo la nostra posizione accumulata attraverso la richiesta di un riscatto, un’anticipazione o un trasferimento.
    In quest’ottica cambiare comparto equivale, in termini finanziari, ad una liquidazione;
  4. Smobilizzare in un momento di decrescita, tutto o parte, il proprio capitale (agendo quindi d’impulso) si tradurrebbe in una perdita sicura;
  5. Attendere, invece, il recupero del valore quota può portare al rispristino della propria posizione e condurre poi a valori più elevati in futuro.

Con la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, nei primi mesi del 2020 assistemmo ad una situazione simile. Il valore quota di tutti i comparti tra marzo e agosto era crollato, ma da settembre tornò a crescere e a novembre tutti gli iscritti avevano già recuperato le perdite registrate ad inizio anno.

  • Investimenti periodici: il fatto che i versamenti nel Fondo Pensione sono periodici consente di attenuare naturalmente gli effetti delle oscillazioni di mercato: si investe nel momento in cui le quotazioni sono alte e anche in quelle in cui sono ridotte con il risultato, nel lungo periodo, di ridurre le oscillazioni del valore di quota del vostro comparto di investimento.
  • Il contributo aziendale e i vantaggi fiscali di questo tipo di risparmio (Fondo pensione complementare) costituiscono ulteriori protezioni che attenuano significativamente le conseguenze economiche negative dei periodi turbolenti.

E allora cosa devo fare come iscritto?

In conclusione, riteniamo utile verificare che effettivamente il tempo che manca alla data di pensione sia congruo rispetto alle scelte adottate:

  • Mancano 5 anni alla pensione?  Il Comparto da preferire in un’ottica di tutela delle variazioni di quanto accumulato dovrebbe essere il GARANZIA (circa il 18% degli iscritti)
  • Mancano tra 5 e 10 anni alla pensione?  Il Comparto da preferire dovrebbe essere il PRUDENTE (circa 70% degli iscritti)
  • Mancano tra 10 e 15 anni, o più, alla pensione?  Il Comparto da preferire dovrebbe essere il CRESCITA (circa il 12% degli iscritti).

Certamente la scelta è vostra! Va temperata anche con le date delle possibili richieste di riscatto, anticipazione o trasferimento e con il profilo di ciascuno di voi (attitudine al rischio, risparmi personali, ecc..), ma è parte integrante della scelta di aderire alla Previdenza e va costantemente verificata.

Buona Previdenza a tutti!  

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