Chiudiamo questa newsletter con una riflessione sul costo economico della rinuncia ad aderire. Senza entrare nel merito dei vari vantaggi fiscali (che trovate a questo link), che da soli valgono diverse migliaia di euro, vi parliamo dell’interesse composto.
L’interesse composto
Questo meccanismo, sconosciuto a molte persone, porta a una crescita esponenziale del proprio investimento pensionistico.
Il meccanismo è molto semplice: guadagnare interesse non solo sul capitale iniziale ma anche sugli interessi ottenuti da quel capitale e su quelli ottenuti nel corso del tempo. In estrema sintesi gli interessi guadagnati diventano a loro volta una sorta di capitale sul quale viene calcolato l’interesse successivo.
Chiariamo con un esempio:
Supponiamo di investire 100 euro in un conto bancario con un rendimento del 5% annuo.
Dopo il primo anno, guadagneremo 5 euro di interessi (100 euro * 5%). Alla fine del primo anno, avremo quindi 105 euro nel conto.
Ora, l’interesse composto entra in gioco.
Nel secondo anno, il rendimento del 5% non sarà calcolato solo sui 100 euro iniziali, ma anche sui 5 euro di interessi guadagnati nel primo anno. Quindi, avremo un guadagno di 5,25 euro (105 euro * 5%). Alla fine del secondo anno, avremo quindi 110,25 euro nel conto.
Man mano che il tempo passa, l’effetto dell’interesse composto diventa sempre più evidente, portando a un aumento più rapido del capitale totale.
Il grafico sopra mostra questo ragionamento applicato su un versamento di un aderente medio (2000€ – incluso TFR e contributo azienda)