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IL FUNZIONAMENTO DI FONDAPI: Il valore quota

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Con questo approfondimento imparerai:
– Cos’è il valore quota;
– A cosa serve;
– La teoria Life Cycle applicata alla scelta del comparto;
– Come comportarti quando il valore quota scende.

Le basi

L’adesione alla previdenza complementare Fondapi implica il versamento del proprio TFR. Volendo, inoltre, i lavoratori possono decidere di versare un loro contributo aggiuntivo che da diritto al contributo del datore di lavoro. Questo è sicuramente uno dei grandi vantaggi di Fondapi, per conoscere gli altri clicca qui.

I contributi versati però, per non perdere valore nel corso del tempo (a causa dell’inflazione) e per generare un rendimento, che vada a gratificare i sacrifici fatti, vengono regolarmente investiti.

Fondapi investe, tramite gestori finanziari specializzati, le risorse versate dai suoi aderenti in tre tipi di comparto. Prevedendo una gestione finanziaria multi-comparto (garanzia, crescita e prudente) l’investimento avviene in base alle scelte di ogni singolo iscritto che aderisce a uno solo dei tre comparti offerti.
Scopriamo il funzionamento di questo meccanismo.

Cos’è e cosa si intende per valore quota

Il valore quota è il prezzo delle quote possedute da Fondapi. Questo prezzo varia di mese in mese in base all’andamento dei titoli presenti in ogni comparto d’investimento.

A cosa serve il valore quota

Serve a valorizzare e trasformare in un rendimento le somme che gli aderenti a Fondapi versano sulla loro posizione. In particolare, con i versamenti ricevuti Fondapi acquista un certo numero di quote (in base al loro valore) che poi redistribuisce a tutti gli aderenti in proporzione a quanto ognuno ha versato.

Facciamo un esempio:

Il Sig. Rossi, nel mese di gennaio, ha versato sulla sua posizione in Fondapi 100€.

Il valore quota del mese di gennaio era pari a 10€.

Fondapi riceve i 100€ del Sig. Rossi distribuiti in 10 quote (100€/10€=10quote).

Il mese successivo, febbraio, Rossi versa 150€.

Il valore quota, nel frattempo, è aumentato da 10€ a 12€.

Fondapi, quindi, distribuisce altre 12,5 quote (150€/12€=12,5quote)

Rossi ora possiede un totale di 22,5 quote (10 che pagate 10€/l’una e altre 12,5 pagate 12€/l’una)

Nel mese di marzo il valore quota sale ancora e arriva a 20€. Rossi però, decide di riscattare la sua posizione e non fare alcun versamento. Di fatto si può dire che egli stia vendendo tutte le sue 22,5 quote al valore di 20€/l’una. Incassando così 450€ (20€x22,5quote).

Se il valore quota aumenta mese dopo mese si ha un rendimento positivo, se, viceversa, diminuisce si ha un rendimento negativo. La valutazione sull’andamento del valore quota DEVE prendere in esame periodi che tengano in considerazione l’orizzonte temporale di investimento. Per la maggior parte degli iscritti alla previdenza complementare quest’orizzonte, essendo la pensione, è di lungo, se non lunghissimo, periodo.

Ma quale comparto scegliere? La teoria del Life Cycle!

Come si fa quindi a scegliere in quale dei tre comparti di investimento di Fondapi investire i propri risparmi?
I dubbi sono normali in questa fase! Ci viene in soccorso la teoria del Life Cycle. La quale suggerisce che tale decisione venga presa in base all’orizzonte temporale di investimento. Cioè il momento in cui, presumibilmente, riscatterò le somme o parti di esse

«Più è lungo l’orizzonte temporale del mio investimento, maggiore è il rischio/rendimento che posso accettare dal mio investimento. Con il ridursi dell’orizzonte temporale, ridurrò il profilo rischio/rendimento del mio investimento».

In sostanza posso permettermi di vedere, nel corso del tempo, delle oscillazioni. In caso anche negative dato che il momento in cui ritirerò le somme è lontano nel tempo. Se passa diverso tempo, a fronte di rischi maggiori, è probabile che verrò ricompensato da rendimenti maggiori.
Dunque, il suggerimento della teoria Life Cycle sostiene la convenienza nell’investire assumendosi maggiori rischi quando si è lontani dal momento di ritirare le somme. Riducendo via via il rischio avvicinandosi al momento del riscatto.

In sostanza investire nel comparto:

  • Crescita, fino ai 10 dal pensionamento;
  • Prudente, dai 10 ai 5 anni al pensionamento;
  • Garanzia, dai 5 anni in poi al pensionamento.

Resta ferma la piena discrezionalità di tale scelta e la possibilità di modificarla di anno in anno.

La regola ha una triplice finalità:

  • avvantaggiarsi della crescita di lungo periodo dei mercati azionari massimizzando i rendimenti;
  • preservare nel tempo il patrimonio accumulato investendo in un comparto di rischio proporzionato al tempo;
  • proteggere il lavoratore da “sorprese dell’ultimo momento” investendo in un comparto garantito che concede bassi rendimenti, ma protegge il risparmio in prossimità del pensionamento.

Istruzioni per l’uso: cosa fare quando il valore quota scende?

Quando il valore quota sale siamo tutti contenti e non prestiamo particolare attenzione alle sue oscillazioni. Viceversa, quando diminuisce, comprensibilmente, iniziamo a preoccuparci e a domandarci che fare.

Prima di agire bisogna pensare attentamente: si tratta dei nostri soldi e decisioni avventate potrebbero rivelarsi dannose.

Non ci stanchiamo mai di ribadire che lo scopo del fondo pensione è l’obiettivo previdenziale. Ovvero, la costruzione di una pensione integrativa a quella dell’INPS che, salvo casi particolari, riscatteremo una volta raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi necessari.

Ulteriore considerazione è che sul Fondo gli aderenti non posseggono soldi in senso stretto, ma quote. Per comodità i Fondi mostrano il controvalore in valuta. È importante tenere a mente che il numero di quote non varia in funzione del loro valore. Per questo motivo, se il valore della quota scende il controvalore in valuta diminuisce, ma la diminuzione rimane virtuale.
Fin quando rimane virtuale? Fino al momento in cui decidiamo di disinvestire (cioè riscattare) la nostra posizione. Disinvestire significa compiere un’operazione, sia essa un riscatto, un’anticipazione, un trasferimento o ancora un cambio comparto. Compiere una di queste operazioni in un momento in cui il valore quota è diminuito significa cristallizzare, rendere reali, le perdite dovute alla sua diminuzione.

Infine, ricordiamo che, come da esempio del Sig. Rossi, i versamenti nel Fondo sono periodici. Questa particolarità consente di attenuare naturalmente gli effetti delle oscillazioni del valore quota.