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Tempo di lettura Aliquote e scaglioni IRPEF 2023: 5 minuti

Cos’è l’IRPEF e come si è evoluta negli anni

L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) rappresenta una componente chiave del sistema fiscale italiano. Introdotta nel 1974, l’IRPEF è un’imposta diretta sul reddito delle persone fisiche e contribuisce in modo significativo al finanziamento dei servizi pubblici nel Paese.

Prima di arrivare alle aliquote e agli scaglioni IRPEF 2023 hanno subito diverse evoluzioni e adattamenti per rispondere alle esigenze economiche e sociali in continua evoluzione.

Tuttavia, nel corso del tempo, il sistema è stato raffinato per renderlo più equo e progressivo. Sono state introdotte nuove fasce di reddito e vari livelli di aliquote, che aumentano in proporzione al reddito dichiarato.

Questa impostazione progressiva mira a ridurre il carico fiscale per i redditi più bassi.Viceversa prevede aliquote più elevate per i redditi più alti, al fine di garantire una maggiore equità fiscale.

Oltre alle modifiche strutturali, l’IRPEF ha subito anche cambiamenti a livello di detrazioni e deduzioni. Nel corso degli anni, sono state introdotte diverse detrazioni fiscali per incentivare determinati comportamenti o agevolare specifiche categorie di contribuenti.

Queste agevolazioni consentono o di ridurre il reddito imponibile o di avere uno sconto fiscale. Quindi, di conseguenza, l’importo dell’IRPEF da pagare sarà più basso.

Un continuo processo di revisione delle aliquote e degli scaglioni IRPEF

È importante sottolineare che l’evoluzione dell’IRPEF non è stata solo guidata da esigenze fiscali, ma anche da considerazioni politiche e sociali. Nel corso degli anni, le riforme dell’IRPEF sono state influenzate da dibattiti sulla redistribuzione del reddito, sulla lotta alle disuguaglianze e sull’equità fiscale. Ciò ha portato a un costante processo di revisione e aggiornamento dell’IRPEF al fine di soddisfare le esigenze della società italiana.

Complessivamente, l’IRPEF è un’imposta che si è evoluta nel corso degli anni, passando da una struttura più semplice a una più complessa, con aliquote progressive e detrazioni fiscali. Questi cambiamenti hanno cercato di bilanciare la necessità di finanziare i servizi pubblici con l’obiettivo di garantire un sistema fiscale equo e sostenibile.

Come si paga l’IRPEF (reddito da lavoro dipendente)

Per i lavoratori dipendenti, il pagamento dell’IRPEF avviene in modo automatico attraverso la trattenuta fiscale direttamente effettuata sul proprio stipendio. Questo processo permette di diluire l’imposta nel corso dell’anno, anziché dover pagare l’intero importo in una sola soluzione.

L’IRPEF viene calcolata dall’azienda in base alle informazioni fornite dal lavoratore. La tassazione determinata in base al reddito, alla situazione familiare e ad altri parametri influisce sull’aliquota applicata per calcolare l’IRPEF. In genere, maggiore è il reddito, più alta sarà l’aliquota.

Il datore di lavoro è tenuto a trattenere l’IRPEF dalla busta paga del lavoratore e a versarla all’Agenzia delle Entrate. Questo avviene in modo automatico, con il calcolo dell’importo da trattenere sulla base delle tabelle fiscali e delle aliquote vigenti. Il lavoratore può controllare l’ammontare dell’IRPEF trattenuta sul proprio cedolino paga, insieme ad altre voci come, ad esempio, i contributi previdenziali.

È importante sottolineare che tale sistema non sempre consente di versare l’esatto importo di IRPEF dovuto al fisco. Alla fine dell’anno fiscale il lavoratore deve presentare la dichiarazione dei redditi. Questa consente di verificare se la somma trattenuta è stata sufficiente a coprire l’intero ammontare dell’imposta dovuta. In caso di eccedenza o difetto, si procede con la messa in regola tramite la dichiarazione dei redditi.

La dichiarazione dei redditi permette di aggiornare le informazioni relative al proprio reddito, alle detrazioni e alle eventuali spese deducibili. In base a queste informazioni, l’Agenzia delle Entrate effettua i calcoli finali. Infine, stabilisce se il lavoratore deve versare un importo aggiuntivo o se ha diritto a un rimborso. In entrambi i casi, l’importo viene regolato mediante il pagamento o il rimborso dell’IRPEF.

Calcolo IRPEF: scaglioni e aliquote IRPEF 2023

Come abbiamo già detto nei paragrafi sopra, essendo l’IRPEF un’imposta progressiva, la somma da pagare aumenta con l’aumento del reddito.

Per calcolare l’IRPEF lorda bisogna, quindi, conoscere il meccanismo degli scaglioni, ovvero delle fasce di reddito su cui si applicano le aliquote di prelievo. Queste ultime sono percentuali che variano in base agli scaglioni e servono a definire l’importo dovuto al fisco.

La Legge di Bilancio 2022 ha semplificato la struttura dell’IRPEF, riducendo da 5 a 4 gli scaglioni di reddito.

Lo schema di aliquote e scaglioni 2023 a cui fare riferimento è indicato di seguito:

  • da 0 a 15.000 euro: aliquota del 23%
  • da 15.001 a 28.000 euro: aliquota del 25%
  • da 28.001 a 50.000 euro: aliquota del 35%
  • oltre 50.001 euro: aliquota del 43%

Aliquote e scaglioni IRPEF 2023: il metodo di calcolo

Per spiegare il meccanismo di calcolo dell’IRPEF lorda utilizziamo un reddito superiore a 15.000 euro. Giovanni è un lavoratore dipendente che guadagna 30.000 euro all’anno.

Il conteggio per determinare l’IRPEF lorda è questo:

  • sui primi 15.000 euro (corrispondenti al primo scaglione di reddito) applicherò l’aliquota del 23%. Otterrò quindi 3.450 euro;
  • sui successivi 13.000 euro (28.000 euro – 15.000 euro) applicherò l’aliquota del 25%, ovvero quella relativa al secondo scaglione. Otterrò 3.250 euro;
  • sui restanti 2.000 euro (30.000 euro – 28.000) applicherò l’aliquota del 35%, cioè quella relativa al terzo scaglione. 700 euro

l’IRPEF lorda ammonterà a 7.400 euro (3.450 euro + 3.250 euro + 700 euro).

Risparmiare sull’IRPEF: deduzione e detrazione

Le deduzioni fiscali e le detrazioni rappresentano due strumenti importanti per ridurre l’ammontare dell’IRPEF da pagare e alleggerire il carico fiscale sui contribuenti. Sebbene siano spesso usati – sbagliando – in modo alternativo tra loro, è importante distinguere tra le due.

Deduzione

Le deduzioni fiscali si riferiscono alle spese che un contribuente può “dedurre “togliere” dal proprio reddito imponibile complessivo riducendo, pertanto, la base imponibile cui si calcola l’imposta IRPEF.

La somma degli oneri deducibili deve essere sottratta al reddito complessivo, il risultato (il reddito imponibile) sarà utilizzato per il calcolo dell’IRPEF. Andando, quindi, a diminuire l’aliquota fiscale complessiva che pesa sul contribuente.

Alcuni degli oneri deducibili più comuni:

  • contributi previdenziali a Fondapi (in quanto Fondo pensione) fino a 5.164,57€/anno;
  • assegno periodico corrisposto al coniuge;

Detrazione

La detrazione fiscale, invece, è una diminuzione dell’IRPEF lorda. La detrazione fiscale si applica dopo la deduzione, perché fa riferimento a particolari sgravi fiscali dovuti a spese specifiche.
Ad esempio: le spese mediche, scolastiche, per i mezzi pubblici, ecc…

Riassumendo:

  • calcolo del reddito imponibile: reddito complessivo – deduzioni
  • calcolo dell’IRPEF lorda: reddito imponibile spalmato sugli scaglioni di riferimento e moltiplicato per le relative aliquote
  • calcolo IRPEF dovuta al fisco: IRPEF lorda – detrazioni

IRPEF e fondo pensione: simula il tuo risparmio fiscale annuo

Per agevolare i nostri lettori abbiamo predisposto una semplice applicazione per stimare l’IRPEF dovuta al fisco. Per prima cosa inseriamo il reddito complessivo. Quindi, inseriamo eventuali oneri deducibili.
Il motore di calcolo applica le relative aliquote sui vari scaglioni di reddito e fornisce l’IRPEF lorda dovuta.

Volendo, possiamo inserire i contributi personali versati a Fondapi (escluso il TFR) e il motore di calcolo aggiorna il risultato stimando il risparmio fiscale di cui può beneficiare l’aderente.

Variazioni future alle aliquote e scaglioni IRPEF 2023

Attualmente, sembrerebbe che il Governo Meloni stia valutando, con la prossima Legge di bilancio, di eliminare un ulteriore scaglione e proporre nuove aliquote.

Tra le tante ipotesi circolate in queste settimane:

  • aliquota al 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • aliquota al 27% per i redditi tra 15.000 e 50.000 euro;
  • aliquota al 43% per i redditi oltre 50.000 euro.

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