Il confronto con altri investimenti
Fondapi

Il confronto con altri investimenti

Poter risparmiare per il futuro è fondamentale, e farlo contribuendo in un fondo pensione negoziale (legato al proprio contratto di lavoro) è un ottimo modo, potendo anche integrarsi perfettamente con altre forme di investimento già utilizzate; vediamo le peculiarità del fondo pensione confrontato con altri investimenti.

Trova l’equilibrio giusto

Un fondo pensione aziendale non deve sostituire nessuno dei modi che potresti già utilizzare per gestire i tuoi soldi: può funzionare in modo sinergico con diversi impegni finanziari, che si tratti di un investimento immobiliare, di un conto di risparmio, o di un Piano di Accumulo (PAC) con ETF.

Aderire a un fondo pensione negoziale come Fondapi può però essere uno dei modi più efficaci per iniziare a risparmiare per la propria pensione, investendo piccole somme mensili.

Infatti, grazie all’afflusso di TFR e ai contributi del datore di lavoro (dovuti solo nel caso di adesione a fondi legati al proprio contratto di lavoro), agli sgravi fiscali e all’effetto a lungo termine dei rendimenti degli investimenti reinvestiti (interesse composto) è possibile costruire, anche senza alcuna conoscenza tecnica in materia finanziaria, un buon investimento per il proprio futuro.

Tutto quanto elencato sopra contribuisce a far crescere nel tempo il capitale accantonato nel fondo e, di conseguenza, ad aumentare il proprio reddito durante la pensione.

Investire a partire da
20€ al mese

Il fondo pensione, in confronto ad altre tipologie di investimento, permette di iniziare con cifre anche molto basse.

L’esempio che riportiamo di seguito simula come, con un versamento personale di soli 24€ al mese, i più giovani possano mettere da parte, in circa, 40 anni di contribuzione fino a quasi 280mila € (ai 24€ si sono aggiunti il TFR maturato e il contributo azienda).

  • Età: questa colonna dedicata a ogni possibile età di pensionamento stima il risultato lordo del proprio fondo pensione.
  • Versamenti lordi cumulati: il totale versato fino a quell’anno.
  • Posizione individuale: il totale di versamenti e rendimenti.
  • Rendita lorda vitalizia: corrisponde alla conversione in rate annuali del proprio fondo pensione.

In caso di pensione a 67 con un montante di 277.908€ percepiremmo circa 11mila€ all’anno di pensione integrativa.

Per la simulazione abbiamo utilizzato il nostro simulatore pensionistico.

Quali sono le differenze con un Piano di Accumulo (PAC) in ETF

Le differenze tra un Fondo pensione e un PAC in ETF non sono tante e, per certi versi, il funzionamento tra queste due forme di investimento è anche assimilabile.

In entrambi i casi si investono in maniera ricorrente e per un certo periodo di tempo delle somme di denaro, puntando non a un guadagno basato sulla speculazione finanziaria, ma sulla crescita dei vari titoli che compongono l’indice di riferimento.

Il fondo pensione confrontato con altri investimenti: la fiscalità applicata

Le differenze sostanziali tra i diversi tipi di investimento si riscontrano nella fiscalità applicata. Il Fondo pensione, avendo per legge un fine pensionistico, può offrire un numero maggiore di sgravi fiscali in più rispetto ai piani di accumulo.

Ad esempio:

  • i contributi versati annualmente sono deducibili dal proprio reddito fino a 5.164,57€;
  • la tassazione sulle rendite derivanti da titoli azionari dal 26%, riservata ai privati, scende al 20%;
  • la tassazione IRPEF sul riscatto finale, cioè al momento del pensionamento, è al massimo del 15% fisso. Inoltre, per ogni anno di iscrizione successivo al 15esimo viene applicato uno sconto fiscale di 0,3% annuo: questo porta la tassazione, dopo 35 anni di iscrizione al fondo, al minimo del 9%;
  • in caso di riscatto da parte di eredi, il fondo pensione non è assoggettato alla tassa di successione.

Deducibilità

Deducibilità dei contributi versati alla previdenza complementare fino a 5.164,57 € annui.

Tassazione

Tassazione IRPEF del TFR e dei contributi versati al fondo pensione di favore, pari al massimo al 23% per riscatti prima del pensionamento, e tra il 15% e il 9% (in base all’anzianità di iscrizione) per liquidazioni conseguenti il pensionamento.

Il fondo pensione confrontato con altri investimenti: Contribuzione

Per quanto riguarda l’afflusso di capitale da investire, la differenza principale è nelle fonti dei capitali.

In caso di piani di accumulo la fonte è in genere una sola: il proprio conto corrente. Per i fondi pensione, le fonti principali sono:

  • TFR, che l’azienda versa direttamente al fondo;
  • contributo aggiuntivo dell’azienda, dovuto solo in caso di adesione a fondo di categoria;
  • contributo minimo volontario del lavoratore, che in media si aggira intorno all’1,5% della RAL e varia in base al CCNL.

Il fondo pensione confrontato con altri investimenti: la gestione finanziaria e oneri fiscali

Anche in questo caso le differenze sono molteplici.

Per avviare un piano di accumulo bisogna trovare un broker o una piattaforma di brokeraggio, aprire un conto su di essa e poi comprare ETF o altri strumenti in base alla propria strategia di investimento. Se da una parte si ha, quindi, estrema flessibilità nella definizione di una propria personale strategia, dall’altra bisogna passare molte ore a studiare e informarsi sulle soluzioni offerte dal mercato.

Il fondo pensione, invece, non può offrire questo grado di flessibilità; la maggior parte dei fondi propone diverse tipologie di investimento (i cosiddetti comparti), ognuna settata su specifiche strategie volte a raggiungere una serie di obiettivi prestabiliti.

Questo processo coinvolge:

  • l’ufficio finanza del fondo, che guida e definisce le scelte, le politiche e le strategie di investimento;
  • un advisor finanziario, scelto dall’ufficio finanza, che supporta lo stesso ufficio nella definizione delle strategie e nel monitoraggio dei mercati;
  • i gestori finanziari, che materialmente si occupano di investire i capitali che il fondo pensione raccoglie
  • una banca depositaria, che custodisce le somme in gestione e monitora, insieme al fondo, il rispetto delle strategie e delle politiche di investimento.

Fondapi si avvale anche della consulenza di un provider di benchmark sostenibili che assegna un punteggio ESG a tutti i titoli in cui il Fondo potrebbe investire; i titoli con il punteggio ESG più basso vengono poi scartati dalla lista di titoli nei quali Fondapi potrebbe investire.

Fondo pensione e adempimenti fiscali

Anche per quanto riguarda gli adempimenti fiscali in capo all’aderente, in confronto ad altri investimenti il fondo pensione è molto agevolato; inoltre l’aderente, salvo alcuni casi, non ha particolari o difficili adempimenti fiscali da compiere.

Dichiarazione dei redditi (Mod. 730)

Ad esclusione dei soli versamenti che provengono dal conto corrente dell’aderente, tutti gli altri versamenti sono già comunicati all’Agenzia delle Entrate dall’azienda tramite la Certificazione Unica.

Fondapi denuncia i versamenti effettuati all’Agenzia delle Entrate e gli stessi vengono inseriti nel cassetto fiscale dell’aderente.

Certificazione ISEE

Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è un indicatore che permette di misurare la condizione economica familiare e costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate.

Per quanto riguarda l’ISEE, il fondo pensione non rientra tra i beni da dichiarare.

L’unico caso in cui dovranno essere comunicate informazioni circa il Fondo pensione è rappresentato dall’ipotesi in cui l’iscritto, una volta raggiunto il pensionamento, abbia optato per la prestazione pensionistica in rendita. Nelle istruzioni INPS per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica è infatti specificato che nel quadro FC8 (Redditi, trattamenti e spese) dovranno essere riportate “le prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di rendita comprese nel maturato dal 1° gennaio 2007”. Nelle indicazioni è poi specificato che “non devono essere indicate le prestazioni erogate dai fondi pensione sotto forma di capitale”.

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