Nel corso di questi anni, più volte abbiamo avuto la fortuna di incontrare aziende grandi e piccole. L’obiettivo dell’incontro era quello di chiarire il valore della previdenza complementare, i suoi punti di forza, l’eccezionale quantità di vantaggi prospettati ai lavoratori di quelle fabbriche, del nord, del centro e del sud.
La scelta non è mai immediata perché assume le forme di una decisione di lungo periodo e, soprattutto, perché si tratta di abbattere la diffidenza di tanti verso uno strumento poco noto, vasto e molto complesso.
Gli impiegati molto spesso sono assenti
Ma la questione che ci lascia di sasso, in tutti quegli incontri, è questa: dove sono gli impiegati? Registriamo regolarmente la loro assenza in assemblea.
Quale congettura oscura, quale diffidenza inattaccabile condiziona così pesantemente il comportamento dei cosiddetti “colletti bianchi”?
Certamente dietro un comportamento diffuso ci sono ragioni antiche, legate alla storia della rappresentanza in azienda, ma anche indissolubilmente condizionate da comportamenti che – probabilmente – non vogliono imbarazzare, se così si può dire, la titolarità dell’azienda.
Forse si tratta di questo. O forse, di semplice noncuranza e superficialità.
Impiegati e operai hanno le stesse tutele, gli stessi diritti e gli stessi doveri
Ho ancora in mente il racconto di un rappresentante dei lavoratori. Ci aveva accompagnato in uno dei nostri incontri e, a margine della presentazione del Fondo e dei vantaggi dell’adesione, ricordava di essere stato fermato da un impiegato dell’azienda che chiedeva:” E per noi impiegati quale Fondo Pensione è previsto?” La risposta è stata lapidaria: “Lo stesso degli altri! E non si capisce per quale ragione non hai ritenuto di essere presente in assemblea!”.
Il Fondo pensione negoziale è, infatti, frutto della negoziazione – a livello nazionale – tra sindacati e associazioni imprenditoriali e, limitatamente al CCNL applicato, non cambia a seconda della funzione ricoperta in azienda.
Il sistema pensionistico italiano sarà in grado di garantirvi lo stesso tenore di vita attuale? Si può ancora immaginare di fare a meno di un’integrazione alla pensione pubblica? È saggio rimandare l’adesione a un secondo momento?
Noi crediamo di no!
La scelta di aderire è sempre più impellente e noi di Fondapi saremo felici di illustrarne tutte le potenzialità anche a chi, per ora, si è dimostrato restio in tal senso pensando di poterne fare a meno.
Alla prossima Assemblea.
Il direttore
Mauro Bichelli