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Perché un’azienda dovrebbe scegliere di iscriversi a Fondapi?

Per rispondere a quali sono i vantaggi per le aziende bisogna innanzitutto distinguere tra:

  • Vantaggi Organizzativi
  • Vantaggi Economici/Fiscali

I Vantaggi organizzativi per le aziende

  • Con la sempre maggiore diffusione della previdenza complementare tra i lavoratori l’azienda corre il rischio di trovarsi nella situazione, potenziale, di dover comunicare con un numero di fondi previdenziali pari al numero di dipendenti. È evidente come tale situazione comporti un ingente dispendio di risorse e di tempo.

    Scegliendo Fondapi come unico interlocutore questo rischio viene annullato. All’azienda servirà conoscere solamente i protocolli di Fondapi e si interfaccerà con un Fondo che ha oltre 20 anni di esperienza nel settore della previdenza complementare.
  • Fidelizzazione dei dipendenti. Il mercato del lavoro negli ultimi anni si sta evolvendo ed è evidente come i lavoratori cambino sempre più frequentemente l’organizzazione per cui lavorano.

    Promuovere la previdenza, in quest’ottica, è certamente un modo per consolidare e stabilizzare le proprie risorse. È un benefit relativamente poco costoso che si traduce in un elemento di alto valore aggiunto per il dipendente facendolo sentire pienamente parte del progetto aziendale.
  • Ottimizzazione della gestione dei flussi di cassa prospettici da parte dell’azienda. Se ha meno di 50 dipendenti, non corre il rischio di dover liquidare improvvisamente i dipendenti con esborsi ingenti non pianificati.

    Avviare la previdenza con i dipendenti può significare dare un tetto al debito futuro verso i dipendenti in uscita (al valore del TFR fin qui accumulato), dato che si incomincia a versare il TFR al Fondo Pensione. 
  • Fondapi è uno strumento contrattuale. In tutti gli Organismi di governo del Fondo (Consiglio di amministrazione e Assemblea) sono presenti imprenditori in rappresentanza delle aziende che ne tutelano gli stessi interessi.

    Se c’è qualcosa che non va nel rapporto con il Fondo l’azienda può far giungere le proprie istanze mediante le persone nominate in sua rappresentanza.
  • Semplificazione amministrativa, l’azienda non deve più:
  1. procedere ad accantonare il TFR;
  2. calcolare annualmente la rivalutazione,
  3. calcolare annualmente e versare l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni;
  4. liquidare anticipi e saldi del TFR calcolando le imposte dovute;
  5. compilare la certificazione unica (CU) in caso di erogazione e ad assistere l’ex dipendente quando l’agenzia, dopo 4 anni, riliquida il TFR.

 Passiamo ora ai vantaggi economici per le aziende.

  • deduzione dal reddito d’impresa pari al 4% (6% per le aziende fino a 50 dipendenti) dell’ammontare del TFR annualmente destinato a forme pensionistiche complementari;
  • esonero dal versamento del contributo al fondo di garanzia pari allo 0,20% della retribuzione annua, nella stessa percentuale di TFR maturando conferito nelle forme pensionistiche complementari;
  • riduzione pari allo 0,28% sugli oneri sociali (per disoccupazione, assegni nucleo familiare) che devono essere versati dall’azienda. La riduzione sarà calcolata sulle retribuzioni totali dei dipendenti che hanno conferito al fondo il proprio TFR.

Infine, ricordiamo che, a queste tre misure espressamente previste dalla normativa, va inoltre aggiunto un beneficio indiretto. La mancata rivalutazione del TFR (1,5% + 75% dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati). Infatti, secondo quanto previsto dall’art. 2120 del Codice civile che riduce la dinamica crescente del debito da TFR da pagare al momento della cessazione del rapporto dei dipendenti.

Nel caso in cui l’azienda versi al fondo pensione anche una quota a proprio carico (secondo quanto previsto dal CCNL di riferimento o da specifico accordo aziendale) va ricordato che quest’ultimo importo è interamente deducibile in quanto considerato voce di costo per l’impresa.